Dolcificanti alternativi: la stevia

Con il passare del tempo sta prendendo sempre più piede l’utilizzo dei dolcificanti naturali, vediamo di conoscere bene uno di questi: la Stevia.
La Stevia rebaudiana è una pianta erbaceo-arbustiva perenne, di
piccole dimensioni, della famiglia delle Asteraceae (Compositae), nativa
delle montagne fra Paraguay e Brasile. I principi attivi sono lo
stevioside, e il rebaudioside A, che si trovano in tutte le parti della
pianta ma sono più disponibili e concentrati nelle foglie, che quando
sono seccate (disidratate), hanno un potere dolcificante (ad effetto
della miscela dei due componenti dolcificanti) da 150 a 250 volte il
comune zucchero. Contrariamente allo zucchero i principi attivi non
hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie), e sono relativamente
stabili nel tempo ed alle alte temperature, per cui conservano
perfettamente le loro caratteristiche anche in prodotti da forno o in
bevande calde, diversamente da altri dolcificanti di sintesi come
l’aspartame, che subisce degradazione.
L’uso della Stevia nei prodotti alimentari è stato in passato limitato
in Europa e USA dato che alcuni suoi componenti alle dosi testate, come
lo steviolo e lo stevioside, erano considerati genotossici.
In seguito a ciò la Food and Drug Administration (FDA) ne ammise l’uso
solo come integratore dietetico, ma non come ingrediente o additivo
alimentare. Infine la FDA in seguito a domanda di Cargill e di Whole
Earth Sweetener Company LLC, approvò il rebaudioside come Food Additive
nel 2008. L’Unione Europea (EFSA) il 14 aprile 2010 ha approvato l’uso
della Stevia come Food Additive, così come è accettato in Svizzera, e
storicamente in tutti Paesi latino-americani. La FAO e l’OMS hanno
stabilito una “dose massima giornaliera” di 2 mg/kg peso corporeo di
steviolo. Questo limite, nello studio della FAO, presenta un fattore di
sicurezza 200, ossia è 200 volte inferiore alle quantità che possono
essere considerate “eccessive”, e quindi influenti negativamente sulla
salute.
Anche se naturale, quindi, la stevia rimane pur sempre un additivo.
Valgono quindi le stesse raccomandazioni date dall’Inran (l’Istituto
nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) per tutti gli
altri edulcoranti: non darli ai bambini sotto i tre anni e non usarli
durante la gravidanza e l’allattamento. Limitare il consumo di questi
prodotti è importante anche per gli adulti: non è detto, infatti, che un
alimento sia più sano solo perché è dolcificato con un ingrediente
diverso dallo zucchero.